sabato, marzo 28, 2009

Perchè quando ci si ubriaca si parla sempre di politica?

lunedì, marzo 23, 2009

How to make a crappy musical

L'Italia non è patria di Musical. E' giunto il momento che me ne faccia una ragione. Il fatto non è che non ce ne sono, anzi secondo me in questi anni s'è visto un certo proliferare di spettacoli sopratutto Made in Italy. Il problema principale è la soglia di decenza molto bassa che questi spettacoli hanno e, ancora più preoccupante, che gli spettatori di musical hanno. Mi basti ricordare ancora una volta che la protagonista dell'ultima messa in scena di Cabaret (aka uno dei migliori musical di sempre) era Michelle Hunziker. Come vedete, soglia di decenza praticamente raso terra. Il peggio lo si da purtroppo nelle riedizioni di spettacoli di Broadway, anche perché in tutta onestà non posso far altro che sospendere il mio giudizio sulle produzioni nostrane visto che per assoluto snobbismo non vado a vederle.
Ieri pomeriggio sono andata a vedere al Teatro Nuovo Jesus Christ Superstar, edizione italiana ma in lingua originale con sovratitoli. Se solo avessi saputo prima che la compagnia era italiana avrei almeno avuto qualche titubanza sull'acquisto dei biglietti, fatto sta che non mi sono per niente informata ed ho comprato un biglietto intero da ben 40 euro.
Diciamocelo, 40 euro non sono pochi (ne ho spesi solo 10 in più per Mamma Mia!) e mi aspetto che lo spettacolo sia degno dei soldi spesi.
Ovviamente si è rivelato una merda. Mi dispiace denigrare così il lavoro di persone che son sicura ci han messo passione e mesi di prove e studio, ma la realtà rimane questa: lo spettacolo era una merda. Poteva essere un buono spettacolo solo nel caso in cui fossero stati una compagnia amatoriale o semi-amatoriale ed il prezzo del biglietto non fosse stato superiore ai 15/20 euro. La verità è che all'estero questa qualità la si richiede solo alla compagnia della parrocchia o allo spettacolo teatrale scolastico di fine anno. Ed è proprio questo che intendo con soglia di decenza bassa. Altrove: riproduzione teatrale nella palestra della scuola, qua: venduto a suon di 40 euro.

Nello specifico cosa aveva di male? Principalmente due cose; pronuncia e intonazione. Due cosette da niente insomma. La pronuncia era agghiacciante, ad un certo punto sembravano cantare in simlish. In tutti sti mesi dedicati allo studio e alle prove non potevano concentrarsi un po' di più sulla pronuncia? Per quanto riguarda l'intonazione (o l'assenza di essa) non saprei che altro aggiungere oltre al fatto che Judas sbaglia una ventina di volte solo durante la prima canzone e che durante il falsetto di Jesus in Gethsemane sono scoppiata a ridere. Imbarazzante. I due protagonisti sono senza dubbio i peggiori, tra i comprimari si trova qualcosa di un filo più dignitoso (vedi Annas e Pilato)ed i cori ammetto non fossero poi così malvagi. Per non essere totalmente lapidaria riconosco alcune cose positive come la band dal vivo (anche se poco emozionante) e il fatto di non avere cori pre registrati. Ma queste due sole cose non valgono certo il prezzo del biglietto.

E cosa dire del Teatro Nuovo? Visto che con la scusa dell'Expo si sta rifacendo un po' tutto che ne dite di rifare da zero anche questo cesso di posto? Le poltrone sono vecchie, polverose e scomode; l'acustica è inesistente; i sovratitoli fanno lotta con il falsetto di Gesù per la cosa più irritante della giornata, praticamente illeggibili (e dovevi perforza leggerli perchè la pronuncia maccheronica non ti permetteva di capire granchè dei testi)con l'ultima parola di ogni frase sempre automaticamente coperta da non so che. Per ultimo i microfoni che ogni secondo di silenzio ci cullavano con il loro ronzio bzzz bzzzzzzzzzz.

Io, davvero, non voglio fare il confronto con Mamma Mia! è impietoso e neanche mi aspettavo la stessa qualità, ma qua si sfiora il ridicolo. La differenza è che un buon cast ti fa emozionare anche per canzoni sulla carta emozionalmente scevre come per esempio potrebbe essere una "Super Trooper" a caso mentre un cast di merda ti fa venire la ridarella durante Getshemane. E se qualcuno mi viene a dire "vabbè che ti aspettavi" gli tiro un pugno. Dovremmo forse perdurare nella mediocrità? Io mi aspetto il meglio, il problema è che il 90% delle persone che vanno a vedere musical si aspettano il nulla o la solita approssimazione italiana e questo porta la già citata soglia di decenza a decadere sempre più.

Grazie a dio tra due settimane parto per Londra e ho già i biglietti per The Phantom of the Opera (dove finalmente verrà fatto onore a Andrew Lloyd Webber) e Wicked.

mercoledì, marzo 04, 2009

Quando andavo all'asilo disegnavo. Tutti disegnavamo all'asilo, quando non eravamo impegnati nella decisamente più orrenda attività di punteruolare. Il punteruolo era una specie di ago di dimensioni più sviluppate che veniva usato per ritagliare semplici figure bucherellando intorno alla sagoma in modo che alla fine si potesse facilmente staccare: punteruolare.

Io odiavo punteruolare.

E amavo disegnare.

Una delle più grandi epifanie della mia vita è stata il giorno in cui mi resi conto che il cielo non era solo una misera striscia azzurra nell'alto del foglio. Un cielo vero riempie tutto il foglio.


Ad asilo finito la nostra maestra compose per ogni alunno un fascicolo comprendente gran parte dei disegni fatti durante quei tre anni e li mostrò ad uno ad uno. Io avevo due soggetti che praticamente non smettevo mai di disegnare; il mio cane Muller e fiaschi di vino. Disegnavo fiaschi di vino ovunque. A volte il mio cane Muller beveva dai fiaschi di vino, a volte i fiaschi avevano vita propria, a volte erano sospesi a mezz'aria sulla striscia di cielo blu nell'alto del foglio mentre Muller pascolava in un angolo con tranquillità.


Muller è morto poco dopo, è stato l'unico cane che abbia mai avuto. Un pastore tedesco. Aveva l'otite e l'hanno soppresso, così mi han detto. Per anni ho avuto il terrore dell'otite, non volevo venire soppressa. Per la legge dell'ironia ora soffro di otite almeno 10 volte l'anno, ancora nessuno è arrivato a prelevarmi per farmi fuori. Da piccola credevo che la gente quando stava troppo male veniva soppressa, come gli animali, purtroppo a quanto pare non è cosi' ma anzi ci si accanisce per tenerla in vita persino quando non vuole più esserlo. Magari Muller al tempo avrebbe apprezzato.


Poi sono diventata invisibile. Molta gente diventa invisibile a 15 anni, è un male che a qualcuno deve pur toccare, altrimenti gli altri come possono essere visibili? Potevano perfettamente passarmi tutti attraverso senza rendermene conto, o così credevo. E qualche strascico mi è ancora rimasto ora, a quasi trent'anni. Quando ritrovo persone, con le quali magari ho condiviso parecchio tempo anche per anni, sono sempre convinta che sia impossibile per loro ricordarsi di me.

Sarà per questo che mi facevo i capelli di colori assurdi. E infatti qualcuno ha cominciato a notarmi per dirmi che avevo capelli di colori assurdi. Poi vabbè si cresce, i capelli si sfibrano e sei costretta a tornare del colore naturale ma ormai l'adolscenza sta passando pian piano e te la lasci alle spalle, la gente comincia a vederti anche se i capelli non brillano come un semaforo. E finalmente scopi.


E poi ti ritrovi fidanzata. A questo punto non potendo piu' darla via a casaccio devi trovare altri interessi. Io in questi anni ne ho trovati talmente tanti di interessi che non riesco umanamente a stare dietro a tutti. E più passo il tempo più ne trovo. E piuttosto che dedicarmi a loro passo il tempo a pensare come e quando dedicargli tempo, senza poi fare niente. E inizio 10 libri finendone 3, e guardo film mentre leggo libri. E scrivo mentre ascolto musica. E cucino mentre leggo, mentre guardo rai edu, mentre canto. E di tutto sto casino mi rimane in mano qualcosa?


E subito è un dicembre e io sono a Londra. E sono seduta su una comoda poltrona del teatro Apollo Victoria. E c'è una ragazzotta verde vestita di nero con una scopa in mano che vola in alto e mentre vola è incazzata e urla e canta la propria rabbia. E va su, su, su, su fino sembra a scorticarsi la gola. E dice che ognuno si merita una possibilità di volare. E sull'ultimo grido di sfida cala il sipario. Bam. Si accendono le luci e io mi giro con le lacrime agli occhi ed il cuore in gola. Avevo deciso che avrei amato i musical.


Ho la vista annebbiata e la musica mi esilia dal mondo. Sfoglio delle riviste turistiche americane, amo leggere cosa scrivono dell'italia. Secondo questa guida Milano è una città che ha sfornato in generale varie atrocità come il fascismo, MTV italia e Berlusconi. Però c'è l'aperitivo. Ah beh, che culo. Come se volesse darmi il colpo di grazia l'ipod mi fa partire i Pearl Jam. C'è un sacco di gente che sta passando questa mattinata spulciando tra i DVD in offerta della Mondadori. Mi rallegra pensare che ci sia gente che ha un martedi' mattina da utilizzare così, spulciando DVD.


Sono a pisciare dentro un bango pubblico e mi viene da piangere, stringo gli occhi e mi concentro mentre il suono dello sciaquone fa il paio con la perenne musica nelle mie orecchie. Esco e mi sento osservata, mi sento anche seguita come se qualcuno mi stesse controllando. Sulle unghie ho rimasugli di smalto viola, non mi sono nemmeno data la pena di toglierlo. Hanno tutti una destinazione? Sono l'unica che non fa niente per raggiungere la propria? Sono qua, eccomi, e non ho la più pallida idea di come cominciare.


Proviamo con una sigaretta...