venerdì, novembre 18, 2005

Paradise is gone.

Con l'avvicinarsi del Natale cominciano le pacchianate cristiane. La prima è la benedizione delle case. Per qualche strano motivo ogni volta che un prete viene in casa mia a benedire succede qualche disastro tipo il presepe che cede sotto ai suoi occhi o io che mi metto a ridere durante la preghiera. Ormai la nostra casa è stata bollata con il marchio X. Eppure tornano sempre.
Quest'anno è stato peggio del solito. Anzitutto devo premettere che ho fatto di tutto per non farmi trovare in casa, purtroppo mi han preso in contropiede. Il prete è nuovo e probabilmente non sa della maledizione caduta su casa nostra, arriva con mia nonna al seguito e insiste sul fatto che dobbiamo tutti insieme (strascicando bene la parola insieeeemeeee) dire la preghierina. Ovviamente me ne sto zitta per principio e lui se ne accorge... si ferma un secondo mi guarda e mi chiede "Perchè lei non recita insieme a noi?" a quel punto nonostante lo sguardo fulminante di mia nonna (a proposito ma che diavolo ci fa mia nonna in casa mia?) rispondo pacificamente con la verità "Mi scusi ma non sono religiosa". Se fossimo nel medioevo sarebbero accorsi istantaneamente omini con legna e fiaccole pronti per incenerirmi, fortunatamente siamo nel caro 21esimo secolo e le uniche conseguenze sono mia madre che implora pietà verso il prete con sguardo da "la perdoni non sa quel che dice" e infarto multiplo per il parroco e la nonna.
Del resto le cose che mi fan girare le palle sono due. La prima è perchè diavolo i preti (sopratutto nei paesini come il mio) son convinti che tutti debbano essere cattolici o religiosi. Nonostante l'italia sia un paese in maggioranza di religiosi o finti tali questo non vuol dire che perforza tutti debbano esserlo.
La seconda cosa è che invece di apprezzare la mia sincerità mi prendono per una eretica. Sopratutto mi fa incazzare mia madre che è una classica religiosa saltuaria che va a messa solo a Natale e l'ultima volta che ha pregato è stato per Papa Giovanni Paolo e la volta prima ancora probabilmente per Lady Diana. E si permette di guardare male me. Preferisco mille volte fami cazziare da un prete che fare quella che fa il minimo indispensabile per assicurarsi un posto in paradiso. Che bella smerdata quando si accorgera' che non esiste un tubo.

martedì, novembre 15, 2005

Deliri vari

1. I'm a Veronica Mars freak! Seriamente non riesco più a staccarmene... e menomale che l'influenza terribile che mi son presa mi è venuta in contro permettendomi di guardare ininterrottamente approssimativamente 30 puntate in 5 giorni. Poi insomma giocano a Fable, nominano l'alpaca, guardano Big Lebowsky, Charisma Carpenter fa il puttanone (!), Joss Whedon mi fa una chicca come attore e prossimamente la cara Lucy Lawless farà un agente dell'FBI! Inoltre posso accanirmi su una storia d'amore difficile e tormentata (i Geeks mi hanno un po' rotto) e perdermi ore preziose in speculazioni! Veronica Mars è il nuovo "modo-migliore-per-perdere-tempo-invece-di-fare-cose-utili" del mese.



2. Stanotte ho sognato cose assurde; ero in banca durante una rapina ed il rapinatore mi ha sparato con il suo cellulare colpendomi nel petto e l'ultima cosa che ho pensato prima di morire è stata "cazzo tra tutta questa gente guarda se proprio me doveva far fuori". Poi ho sognato anche che il figlio di Tom Cruise e Katie Holmes era una specie di mostro con le sopraciglia grosse quanto il Kazakistan e una non troppo vaga somiglianza a Diego Armando Maradona.

3. Maniaci di The Sims come la sottoscritta? Dovete assolutamente scaricarvi questo telefilm fatto con il movie maker di The Sims 2. E' FANTASTICO. E' talmente stupido che potrebbe perfettamente essere geniale.
- My name is Darnt dude
- Darnt Dude?
- Nooooo Darnt .... dude.

giovedì, novembre 10, 2005

Piove.

Non è la prima volta che la pioggia cade. Ne sarà l'ultima. Però è la prima volta che la sento schiaffeggiarmi le guance e ferirmi l'anima. Rimanere qui sul ciglio della strada mentre l'acqua mi punisce come se avesse una frusta può essere vista come una sorta di autoflagellazione. Se la gente mi perdona così facilmente non è detto che io stessa debba essere così morbida. Quello che ho fatto mi fa schifo e spero che l'acqua sciolga tutto lo schifo e che sciolto sgorghi fuori dalla mia anima malata e che infine trovi pace mescolandosi alla sporca pioggia che tormentosa scorre ai lati delle strade diroccate di questa città grigia e buia.
"Una ragazza non può essere sempre perdonata" già mamma, lo so.
Quattro Taxi mi son passati davanti a passo d'uomo aspettando un solo mio cenno per fermarsi e portarmi al riparo, li ho fatti passare tutti e quattro convinta che non fosse ancora l'ora per me di tornarmene all'asciutto. E se prendo una polmonite tanto meglio. Suscitare pietà è sempre stato il modo più veloce che mi fosse venuto in mente per fare pace con la gente, e infondo pace anche con me stessa. Come al solito solo tempo dopo mi rendo conto che razza di comportamento nauseabondo ho. Probabilmente per me è troppo difficile costruire un rapporto normale. Cerco disperatamente la normalità perchè quello che faccio è proiettare i mostri che ho nel cervello anche nella realtà.
Tradire qualcuno.
Qualche ora fa c'era il sole. Qualche ora fa questa città sembrava quasi un posto decente dove vivere. Qualche ora fa io ho tradito qualcuno. E non un qualcuno qualsiasi, bensì un qualcuno del quale mi fregava molto.
E ora aspetto la mia condanna. Aspetto che la terra mi condanni usando le proprie forze scavandomi buchi nella carne e facendomi corrodere qui, su questo marciapiede sgangerato di questa strada sudicia di questa città maledetta.

venerdì, novembre 04, 2005

And you're leaving again.


Walked away, hear them say
"Poison hearts will never change"
walk away again.
Turned away in disgrace,
felt the chill upon my face cooling from within.
The Leaving Song - AFI


giovedì, novembre 03, 2005

In volo.

L'aereo mi fa stare male. Lo odio. Ne ho una paura fottuta. Un aereo che puzza di bacon alle 6 e mezza di mattina poi è quanto di piu' terribile possa immaginare. La prossima volta che decidiamo di prendere una compagnia inglese per volare vediamo di ricordarci che di mattina ti passano pane e bacon fritti. In pratica prendono un panino ci mettono del bacon ed insieme li sbattono nella friggitrice... lasciano i panini per settimane nella stiva e quando sei a bordo te li scaldano col microonde. Ah quanto mi manca la cara Air Lingus con le sue patate e maionese.

Luke divora il suo panino, i nostri e quelli degli altri passeggeri come se niente fosse, avrà lo stomaco fritto prima di sorvolare cielo inglese. Io tento di non pensare a quando cadremo nella manica e verremo divorati dai pescecani francesi parlando con Polly del più e del meno. L'aereo è quasi vuoto e Luke prova tutti i sedili esistenti sperando di trovare quello più comodo. Non è poi tutto questo problema volare se non si beccano perturbazioni no? Riesco persino a guardare giù e rimanere incantata dalla vista della Alpi innevate, peccato aver lasciato la macchina fotografica nella mia valigia da 19kg e mezzo.

E gia' la mia valigia pesa 19 kg e mezzo... e quella di Polly ha un peso di poco superiore alla mia. Del resto non si sa mai che tempo faccia a Londra no? Dobbiamo essere preparare a tutto. Luke invece credo abbia uno zaino della Seven del peso di 500 grammi se tutto va bene. Il problema di fondo è trasportare le enormi valigie fino all'albergo e 4 giorni dopo rifare la strada a ritroso. Ma non importa perchè è giù tanto se arriviamo vivi. Non mi sento mai particolarmente ottimista quando i miei piedi sono sospesi in aria a mille miglia di altezza.

Un tizio ben vestito seduto nell'opposta fila mi fa dei cenni. Classico tizio che vola sempre per lavoro, ben vestito giacca e cravatta, stamattina si è fatto il suo solito bagno nel dopobarba, ventiquattrore nello scomparto superiore, quotidiano sottobraccio e, cosa che piu' in assoluto odio al mondo nelle persone, capacita' di addormentarsi all'istante appena saliti su un aeroplano. Mi fa cenno con la mano di avvicinarsi a lui, lo guardo e mi indica il maglione che avevo appoggiato sul sedile vuoto accanto al mio. Chiede se lo può avere; mi coglie piuttosto impreparata ad essere sincera perchè non riesco a trovare un solo motivo per il quale uno sconosciuto debba volere il mio maglione nero. Lo prendo in mano e con faccia interrogativa chiedo se avevo capito bene; vuole davvero il mio maglione? Lui dice "si. si" di non preoccuparmi che me lo ridara' appena atterrati, se lo prende, lo appallottola e se lo mette sotto la testa addormentandosi come se fosse un fottuto cuscino. Allibita lo guardo mi giro verso Polly che sta evidentemente avendo convulsioni provocate dal riso e Luke che comincia a chiedere in giro vestiti per farsi una coperta. Per circa un ora questo strano tizio ha usato il MIO MAGLIONE come un fottuto cuscino, ci ha starnutito sopra un paio di volte e, se la vista nn mi inganna si è anche semi soffiato il naso come se fosse uno straccio. Uno straccio di SUA proprietà. Mentre stiamo per atterrare e io sono impegnata nel mio training autogeno il tizio mi tocca dentro e mi lancia una palla sgualcita che immagino una volta dovesse essere l'indumento prediletto chiedendomi se volevo per caso che me lo portasse in lavanderia, per carità non so se lo rivedrei piu'; mi tengo il maglione sgualcito puzzolente di Axe Africa.

Ma tutto questo ora non ha piu' importanza perchè siamo arrivati. Piove, ci sono le nuvole, tutto è grigio e da lontano lo vedo; Heathrow. E ci siamo, ancora una volta ci siamo. London Baby.