mercoledì, agosto 16, 2006

Berlin part 1

Sono tornata con molta malavoglia da Berlino e devo dire che ci ho decisamente lasciato un pezzo di cuore. Me lo aspettavo... ma tornare poi è dura.
Perchè quando sei li in mezzo e ti guardi intorno, persino con occhio ignorante come il mio, lo senti che sei in un posto diverso e speciale. Te ne rendi conto subito appena ci metti piede.
Il volo è stato stranamente calmo nonostante giusto il giorno prima fosse scosso da casini terroristici... ci fanno addirittura guardare friends; peccato che le cuffie costino 2 euro. Fortuna che so tutte le puntate a memoria e rido delle battute anche senza sentirle.

Il nostro albergo si trova a Charlottemburg in una bella via alberata e più che un albergo è un appartamento con 8 stanze, la signora non parla inglese e ci mettiamo due ore per comprenderci: le chiedo se devo pagare ora o alla fine e lei come risposta mi spiega a cosa servono le varie chiavi... alla fine decido di ignorare il pagamento e partiamo per il centro.
In centro vengo giustamente presa da euforia e voglio vedere tutto più in fretta possibile, cominciamo a camminare come ossessi seguendo il percorso della Lonley Planet (lasciata poi stare dal secondo giorno in poi dopo aver notato che il 70% degli italiani gira con quella guida e dopo esserci trovati noi e altre due coppie di italiani davanti ad una palestra di Judo cercando "il kebab più buono della città"), io mi guardo attorno come una bambina in un negozio di gioccatoli puntando il ditino su ogni cosa che vedo "La torre della televisione! Il Berliner Dome! Gendarmenmarkt! La porta di Brandeburgo!" cercando ansiosa tracce della divisione, la differenza delle architetture, fermandomi ad ogni memoriale che si incontra sulla strada, respirando l'atmosfera del contrasto. Mi ritrovo sorpresa a vedere una città allegra, colorata, la mente mi aveva sempre portato a immaginarmela malinconica per via della sua storia... invece neanche il cielo grigio riesce a stemperare la vivacità.
Passeggiamo per Tiergarten con le poche forze rimaste e finiamo il nostro pomeriggio alla Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, la chiesa della memoria distrutta nel 1943 dalle bombe alleate. La guardo con un groppo in gola per poi entrare nella chiesa ottagonale a lato per angosciarmi totalmente in mezzo a finestrelle blu ed un cristo terrificante che sembra volare sopra l'altare con un espressione decisamente inquietante. Più che un luogo di culto sembra un luogo di terrore.
La sera andiamo a Potsdamer Platz e di nuovo mi trovo invischiata in un turbinio di espressioni a bocca aperta e di Ohhh. Questa volta sono le luci e la spazialità del centro Sony a colpirmi. Come però ovunque a Berlino anche qui, in questa giostra di colori, segni di un passato distruttivo vengono evidenziati.
Alcune lastre del muro ricordano come questa piazza solo pochi anni fa fosse divisa e nel mezzo del centro Sony in una teca troviamo l'unica stanza sopravvissuta dell'Hotel Esplanade prima che venisse bombardato durante la guerra. Ormai dopo solo un giorno mi sento abituata a trovare questo miscuglio tra il nuovo, la voglia di ricominciare ed il vecchio, per non dimenticare. E da brava amente dei constrasti impazzisco.

Continua...

Nessun commento: